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Auto: T&Environment, Europa indietro su attrazione investimenti nell'elettrico -3-

Acea: non far tornare indietro orologio decarbonizzazione (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 6 giu - Spiega il rapporto di T&E che gli investimenti europei delle case automobilistiche sono stati diretti verso 10 stati membri della Ue e il Regno Unito. Regno Unito (grazie a Jaguar Land Rover del gruppo indiano Tata Motor), Germania e Spagna sono stati i maggiori beneficiari, assicurando il 71% degli investimenti annunciati. In Germania, Tesla e' stato il maggiore investitore con 4,5 miliardi di euro, seguito da VW (3,1 miliardi di euro) e Ford (2,7 miliardi di euro). VW e' stato l'unico investitore in Spagna, con annunci per un valore di 10 miliardi di euro. L'Italia, 'un importante polo produttivo per Stellantis, e' riuscita ad attrarre solo 1,3 miliardi di euro'. Qualche giorno fa il ceo Tavares ha dichiarato di essere disponibile a firmare un accordo per produrre fino a un milione di veicoli.

Mentre le case automobilistiche europee hanno speso di piu' in investimenti in veicoli elettrici tra il 2021 e il 2023, 'la crescita degli investimenti delle case automobilistiche europee sembra ora rallentare'. Se calcolati in rapporto alle vendite, le case automobilistiche europee stanno gia' investendo meno delle case automobilistiche statunitensi: in media hanno investito 3.840 euro per auto venduta rispetto ai 4.970 euro delle case automobilistiche statunitensi. Cio' 'e' preoccupante per la leadership dei veicoli elettrici nell'industria automobilistica europea, dal momento che l'80% degli investimenti europei nei veicoli elettrici provengono da case automobilistiche europee e diverse di queste come Mercedes, VW e JLR hanno recentemente annunciato ritardi negli investimenti nei veicoli elettrici o nei loro obiettivi'.

La soluzione secondo T&E e' mantenere l'ambizione degli standard Ue sulla Co2 delle auto, compreso l'obiettivo del 100% di emissioni zero entro il 2035 'per fornire ai produttori la certezza normativa necessaria per investire in modo credibile nella produzione di veicoli elettrici e batterie Europa'; definire un piano di investimenti sociali e verdi da 1.000 miliardi di euro con al centro un Fondo per l'industria verde per fornire sovvenzioni, prestiti e garanzie per aumentare la produzione di veicoli elettrici in Europa e sostenere la catena del valore delle batterie per veicoli elettrici.

I produttori premono perche' i sistemi di incentivi all'acquisto di auto elettriche non spariscano e perche' Ue e governi accelerino sulle infrastrutture. Una settimana fa l'Acea ha espresso la sua posizione: 'L'Europa deve fare molto di piu' per portare l'industria dei veicoli elettrici nella corsia di sorpasso. Cio' e' ancora piu' urgente con le elezioni europee alle porte, in cui alcuni sembrano leggere segnali che l'orologio potrebbe tornare indietro. Al contrario, siamo ben oltre la fase in cui si discute del 'se''. Per l'associazione che rappresenta a Bruxelles i produttori europei 'si dovrebbe porre la massima enfasi sul 'come' decarbonizzare i trasporti e la mobilita' in modo tale da raggiungere effettivamente i nostri obiettivi sociali condivisi, raggiungendo al tempo stesso un equilibrio sostenibile e realistico tra interessi economici, ambientali e geopolitici'.

Acea stima la necessita' di 8,8 milioni di punti di ricarica entro il 2030. Cio' significa che per raggiungere l'obiettivo di decarbonizzazione al 2030 dovranno essere installati circa 1,2 milioni di caricabatterie ogni anno - otto volte quanto viene attualmente installato (150.000) ogni anno. 'Se la Ue e' seriamente intenzionata a rendere i veicoli elettrici una realta' pratica per tutti gli europei entro i prossimi cinque anni, la diffusione dei punti di ricarica pubblici deve accelerare notevolmente il ritmo'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 06-06-24 19:46:49 (0704) 5 NNNN

 
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