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Appalti: Ance, obbligo di bando per importi oltre 2/3 milioni

I costruttori alla Camera: chiarimenti su revisione prezzi (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 6 ago - 'Avevamo sottolineato fin dall'inizio che la soglia delle negoziate senza bando a 5 milioni di euro e' eccessivamente alta e avevamo stimato che con questo tipo di possibilita' si sarebbe potuto sottrarre al mercato circa il 50% degli appalti. Cosa che e' stata poi accertata'. Cosi' la presidente dell'Ance, Federica Brancaccio, ascoltata oggi dalla Commissione Ambiente della Camera, nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni sulle modifiche al Codice appalti. Il problema della limitazione dell'area della concorrenza, ha osservato Brancaccio, forse oggi non si avverte molto per la domanda alimentata da bonus edilizi e Pnrr; 'ma quando torneremo a un volume di mercato ordinario di investimenti - prevede la presidente dell'Ance - una sottrazione di libero mercato del 50% davvero potra' rappresentare una criticita''. Pertanto, si chiede di 'ripristinare l'obbligo di procedure aperte e concorrenziali per gli affidamenti sopra la soglia dei 2/3 milioni di euro'.

Tra i punti toccati dalla rappresentante dei costruttori anche il meccanismo della revisione prezzi. 'Affinche' il meccanismo sia realmente efficace - ha sottolineato Brancaccio - occorre chiarire che il 5% costituisce unicamente la soglia di attivazione del meccanismo revisionale, mentre l'80% da liquidare va calcolato rispetto all'intera variazione intervenuta, e non solo alla parte eccedente il 5%'. Tra le altre cose, l'Ance ritiene che occorrano correttivi su almeno altre due questioni: varianti e illecito professionale. Quanto al primo punto, l'Associazione ha invocato chiarimenti per consentire ai tecnici della Pa di 'capire quando e' realmente necessaria una variante senza farli impazzire per cercare di interpretare che cosa il codice reputa legittimo'.

Sull'illecito professionale, si apprezza il miglioramento nel nuovo codice, 'ma noi - ha detto la presidente dei costruttori - ci battiamo ancora per il principio costituzionale della non colpevolezza, almeno fino al primo grado di giudizio per quelle fattispecie di illecito professionale che ancora residuano nel codice come motivo di esclusione'. Si chiede attenzione anche al rischio che nelle pieghe delle norme si realizzi un ritorno al massimo ribasso.

'Il principio del risultato e' in grado di assicurare il miglior rapporto qualita'-prezzo - premette Brancaccio - ma mal si concilia con l'avvenuta eliminazione del tetto massimo al punteggio da attribuire al prezzo in sede di offerta economicamente piu' vantaggiosa. Cosi' facendo, si finisce per reintrodurre, di fatto, il massimo ribasso che Ance ha sempre fortemente combattuto, perche' impedisce la presentazione di offerte serie e ben ponderate, dando luogo a spirali ribassiste che, da tempo, hanno dimostrato di non essere funzionali ad una esecuzione a regola d'arte dei lavori'.

Fro

(RADIOCOR) 06-08-24 15:54:56 (0504)INF 5 NNNN

 


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