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Borsa: Stellantis (-2,8%), conferma target 2024 ma Free cash flow industriale I sem. piu' basso

Non incidono previsto rialzo cedola in 2025 e tema dazi (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Auburn Hills, 13 giu - Stellantis tira il freno a mano e scivola in fondo al Ftse Mib, con un calo arrivato anche oltre il 2,8%, nel giorno dell'Investor Day ad Auburn Hills, in Michigan. Il titolo, che al momento cede il 2,8% a 19,654 euro per azione, da un lato sconta la debolezza del comparto auto europeo in generale (-1,98% l'Euro Stoxx 600, il peggiore tra gli indici settoriali) e dall'altro paga alcune delle indicazioni diffuse dalla societa' a cavallo dell'avvio degli scambi. In particolare, Stellantis per il primo semestre attende un margine Aoi (adjusted operating income) del 10%-11%, coerente con le previsioni degli analisti per il 10,5%, con free cash flow industriale "significativamente inferiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente". La societa', comunque, ha confermato gli obiettivi finanziari per il 2024, con un margine Aoi a due cifre e free cash flow industriale positivo, e il piano per il ritorno sul capitale, che prevede la distribuzione di una cifra uguale o superiore a 7,7 miliardi di euro in dividendi e riacquisti di azioni proprie nel 2024. Gli investitori per il momento non premiano la revisione del piano sul capitale che prevede, in particolare, un incremento della cedola: nel 2025 Stellantis puntera' alla fascia alta del range del 25-30% della sua politica di distribuzione dei dividendi, rispetto al 25% degli ultimi anni. "Fissando livelli di liquidita' con un target del 25-30% dei ricavi per il medio termine, si sposta l'attenzione sull'efficienza del capitale e si sostengono forti rendimenti per gli azionisti", spiega la societa'.

Sullo sfondo resta anche il tema dei dazi alle importazioni in Europa di auto cinesi: ieri la Commissione europea ha fatto sapere di avere trovato sufficienti elementi per dimostrare la competizione sleale derivante dai sussidi statali e, quindi, ha deciso di imporre diversi livelli di tariffe, da sommarsi all'attuale dazio del 10% previsto dall'Ue, in base al livello di sussidi identificato, dal 17% da applicare a Byd, al 20% per Geely, al 38% per Saic. Oltre alle tre aziende esplicitamente citate, anche alle altre societa' che esportano veicoli in Europa dalla Cina sara' applicato un dazio addizionale pari in media al 21% per i produttori che hanno collaborato con Bruxelles, o del 38% per quelli che hanno rifiutato (a Tesla, secondo fonti di stampa, dovrebbe essere applicato il 20% addizionale). Secondo gli analisti di Equita, in realta', "per quanto riguarda Stellantis la notizia ha un impatto netto positivo, in quanto il gruppo non ha capacita' produttiva in Cina utilizzata per esportare auto in Europa (a differenza di altri car maker europei". Gli analisti spiegano inoltre di non essersi "mai aspettati una significativa penetrazione nel mercato europeo dei modelli di Leapmotor prodotti in Cina che verranno venduti in Europa tramite la rete distributiva di Stellantis a partire da settembre 2024". I dazi entreranno in vigore dal 4 luglio. "Rimarranno da verificare i dialoghi tra Europa e Cina e i possibili impatti dalle contromisure Pechino, sia sull'import di auto dall'Europa (la Cina e' il terzo principale paese di destinazione dopo Stati Uniti e Regno Unito), sia potenzialmente sulle componenti per la produzione dell'auto elettriche", conclude Equita.

Ars

(RADIOCOR) 13-06-24 11:01:20 (0225) 5 NNNN

 


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