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Borsa: petroliferi ko su cali greggio, Eni -1,9% e Saipem -1,7%

Giu' anche Total (-3,6%) a Parigi e Bp (-3,3%) a Londra (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 ott - I titoli petroliferi scivolano a Piazza Affari (Ftse Mib +0,43%) penalizzati dai forti cali del greggio. Eni segna cosi' la peggiore posizione, arretrando dell'1,91%, mentre Saipem perde l'1,73% e Tenaris lo 0,92%. Stesso andamento per le azioni delle compagnie estere del settore: TotalEnergies cede il 3,66% e Bp il 3,28% a Londra. A trascinare in ribasso il comparto e', come detto, l'andamento dei prezzi della materia prima, che hanno toccato i minimi da due settimane, di fatto annullando i guadagni alimentati, nell'ottava precedente, dai timori per un escalation in Medio Oriente. Al momento il Wti perde il 2,9% a 70,96 dollari al barile, mentre il Brent il 2,9% a 74,54.

Da una parte, gli investitori, secondo gli analisti di Phillip Nova, sono meno preoccupati dai rischi per gli approvvigionamenti di un'escalation tra Israele e Iran, dopo che, secondo quanto riferito al Washington Post, Benjamin Netanyahu avrebbe detto agli Stati Uniti di non voler colpire le infrastrutture petrolifere e nucleari iraniane.

Dall'altra, continuano a pesare i timori sulla domanda cinese, che anche a settembre non ha dato segni di ripresa.

Le importazioni di greggio del Dragone sono infatti calate a 45,5 milioni di tonnellate, ossia 11,1 milioni di barili al giorno: il 7,4% in meno rispetto ad agosto e lo 0,6% in meno rispetto a settembre 2023. Tale crollo, segnala Il Sole 24 Ore, rafforza l'ipotesi che la tendenza non sia provocata solo dallo stallo dell'economia, ma anche da fattori strutturali, come una diffusione piu' rapida del previsto di veicoli non alimentati da benzina o diesel. Tale fattore e' stato evidenziato dall'Opec nel report mensile nel quale, dopo molte resistenze, ha tagliato le stime sulla domanda petrolifera globale per i prossimi due anni. Ora l'organizzazione la vede crescere di 1,9 milioni di barili al giorno nel 2024 (+2% circa) e 1,6 mbg nel 2025, incrementi tuttora molto robusti (grosso modo il doppio di quelli pronosticati dall'Aie e dalla maggior parte degli analisti), ma che dimostrano come l'ottimismo dell'Opec inizi a vacillare. "I consumi di diesel continuano ad essere smorzati dal rallentamento dell'attivita' economica - segnala l'Organizzazione con sede a Vienna - soprattutto nelle costruzioni e nell'edilizia residenziale, e dalla sostituzione del petrolio con gas naturale liquefatto come combustibile per i mezzi pesanti".

Cog-

(RADIOCOR) 15-10-24 10:03:12 (0223)ENE 5 NNNN

 
Titoli citati nella notizia
Nome Prezzo Ultimo Contratto Var % Ora Min oggi Max oggi Apertura
Eni 14,102 -0,42 17.36.18 14,076 14,266 14,20
Saipem Risp Cv
Tenaris 14,53 -0,14 17.36.58 14,46 14,79 14,64


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