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Borsa: lusso sotto pressione dopo dati cinesi e conti Burberry e Swatch

In caduta libera le azioni dei gruppi inglese e svizzero (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 lug - Lusso sotto pressione sulle Borse europee, dopo il dato cinese sul pil che ha evidenziato consumi abbastanza fiacchi. Come se non bastasse a Londra le Burberry sono nella bufera, dopo i conti deludenti e la sostituzione dell'amministratore delegato: accusano un tonfo di oltre il 16%. Crollano anche le Swatch (-10,88%), dopo la pubblicazione dei numeri inferiori alle attese. Cosi' a Parigi le azioni del colosso Lvmh perdono l'1,98%, quelle di Kering il 5,2% e le Hermes l'1,6%. A Milano Moncler e' giu' dell'1,7%, Cucinelli del 2,9%, Ferragamo del 7,8%. Sono pero' in controtendenza le Aeffe (+1,98%).

Le autorita' cinesi hanno annunciato che il pil del secondo trimestre 2024 ha frenato a una crescita annua del 4,7%, contro il +5,3% dei primi tre mesi dell'anno. In piu' e' emerso che le vendite al dettaglio hanno registrato un progresso pari solamente al +2% annuo nel mese di giugno. Si tratta del tasso di piu' basso dal dicembre 2022. Brutte notizie per la maggior parte delle maison, che negli anni passati hanno vantato consistenti tassi di crescita proprio grazie allo shopping dei cinesi. Intanto l'inglese Burberry's ha reso noto di avere chiuso il suo primo trimestre fiscale, ovvero le 13 settimane terminate il 29 giugno, con le vendite al dettaglio diminuite del 22% e, a valuta costante, del 20% a 458 milioni di sterline. Numeri che hanno comportato l'immediata uscita dell'amministratore delegato, Jonathan Akeroyd, sostituito dal 17 luglio da Joshua Schulman, ex capo dei marchi americani Michael Kors e Coach. Come se non bastasse anche la svizzera Swatch ha pubblicato conti inferiori al consensus: nella prima meta' dell'anno le vendite nette sono diminuite del 14,3% e del 10,7% a valuta costante, a 3,445 miliardi di franchi, riflettendo un forte calo della domanda di beni di lusso in Cina, tra cui Hong Kong e Macao e un impatto valutario negativo di 145 milioni di franchi. In verita' il solo marchio Swatch e' riuscito a contrastare il trend negativo con un aumento delle vendite del 10% in Cina, quelle fuori dalla Cina sono rimaste stabili. L'utile netto del gruppo e' sceso a 147 milioni di franchi, da 498 milioni.

Le notizie negative stanno pesando su tutto il comparto europeo del lusso e della moda. A Milano le vendite si concentrano soprattutto sulle azioni di Ferragamo, arrivate a toccare i minimi di sempre a 7,79 euro. Del resto la societa' fiorentina e' fortemente esposta in Cina e in Asia, dove il rallentamento delle vendite e' piu' evidente. Occorrera' attendere pero' il primo agosto per comprendere l'andamento del suo business nel secondo trimestre 2024. Il gruppo, pero', ormai da tempo fa fatica ha ritrovare slancio, vivendo una fase di ristrutturazione piu' lunga del previsto. A Piazza Affari vanno male anche le Moncler e le Cucinelli, quest'ultime nonostante la societa' la scorsa settimana abbia annunciato ricavi del primo semestre in rialzo del 14,1% a 620,7 milioni di euro (+14,7% a cambi costanti). Ad ogni modo, come avevano sottolineato gli esperti di Jefferies, l'azienda non puo' essere considerata bandiera del comparto del lusso in quanto si posiziona in una nicchia di mercato, quella dell'abbigliamento di alto livello. E' poco esposta in Cina e anche al comparto della pelletteria, sotto la lente di Ubs che proprio oggi consiglia di puntare piu' sulla gioielleria e meno sui brand che vendono piu' che altro borsette. In un report dal titolo 'E' tempo di gioielli e di lasciare le borsette' gli esperti di Ubs consigliano cautela sul comparto del lusso, sebbene le valutazioni, dopo la recente debolezza, trattino con un premio di circa il 54% sull'indice Msci Europe, livello inferiore a quello medio degli ultimi 5 anni attorno all'80%. D'altra parte gli analisti ritengono che ci sia poco spazio di recupero in assenza di catalyst positivi e soprattutto di numeri che testimonino un'effettiva accelerazione dello shopping di beni di alto di gamma. Ubs consiglia di scommettere piu' sulle societa' esposte alla gioielleria, considerando che dal 2008 i prodotti del settore hanno registrato aumenti contenuti rispetto a quelli delle borse e della pelletteria. Le borsa classica di Chanel, ad esempio, ha visto lievitare il prezzo di 3,6 volte, la Lady Dior, la borsetta amata da lady Diana, di 2,5 volte, mentre i braccialetti di Cartier (gruppo Richemont) piu' iconici sono aumentati di 1,5 volte. Cosi' Ubs consiglia un 'Buy' solamente su Richemont, la piu' esposta ai gioielli, su Hermes, il top del lusso, e anche su Cucinelli, che alla fine ha uno scarso giro d'affari realizzato anche con borse e pelletteria, a differenza di altre maison.

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(RADIOCOR) 15-07-24 10:40:46 (0187) 5 NNNN

 


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