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Borsa: Eni rimbalza (+1,2%) con ripresa prezzo greggio e cessione controllata Nigeria

Sale anche Saipem, in progresso dello 0,78% (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 ago - Rimbalza la quotazione di Eni a Piazza Affari (Ftse Mib a +0,81%) all'indomani di una seduta poco brillante in cui ha lasciato sul terreno lo 0,7%. Il titolo della compagnia energetica guadagna l'1,21% a 14,576 euro, in scia alla ripresa dei corsi del greggio che alla vigilia hanno invertito la rotta, imboccando nuovamente la via dei rialzi, dopo che nell'ottava hanno affilato quattro sedute di ribassi, portando la quotazione ai minimi da gennaio. In ripresa a livello europeo tutto il settore oil con il sottoindice Stoxx 600 di comparto che si muove in rialzo dello 0,56%, portando gli acquisti anche su Saipem, che viaggia in positivo a +0,78% per 2,078 euro. I prezzi del petrolio continuano a salire oggi, con il Brent e il WTI in rialzo dello 0,7% rispettivamente a 77,76 dollari al barile e 73,54 dollari. Come notano gli analisti di Ing, l'Opec+ sara' ancora preoccupata per la recente debolezza del mercato ed e' sempre piu' probabile che il cartello debba abbandonare i piani per iniziare ad aumentare l'offerta a partire da ottobre. Questo, secondo gli esperti, dipendera' dalla situazione del mercato verso la fine di settembre. A spingere il titolo del cane a sei zampe e' anche la notizia del closing della vendita di Nigerian Agip Oil Company (Naoc), societa' interamente controllata da Eni, attiva in Nigeria nell'esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica, a Oando PLC, principale societa' energetica nigeriana. La finalizzazione della cessione e' stata annunciata ieri dopo che il mese scorso Eni aveva ottenuto il via libera da parte della Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission. Gli analisti di Intermonte stimano una valutazione nell'ordine di 0,7 miliardi di dollari, con l'incasso previsto nel terzo trimestre del 2024. L'operazione, che fa seguito alla vendita degli asset Upstream in Alaska annunciata un mese fa (con incasso previsto tra 0,9 e 1 miliardo di dollari), e' 'in linea con la strategia di razionalizzazione del portafoglio E&P di Eni', nota Intermonte. A questo proposito, gli analisti di Banca Akros sottolineano che Eni punta a investimenti netti cumulati nel 2024-2027 pari a 27 miliardi di euro ('investimenti lordi al netto del cash-in di portafoglio') e un capex netto medio di 7 miliardi di euro all'anno. Questo numero include, inoltre, circa 8 miliardi di euro di incassi netti derivanti da 'attivita' di gestione del portafoglio'. La societa' ha dichiarato che i proventi dovrebbero provenire da tre fonti principali: il miglioramento del portafoglio upstream, la diluizione delle scoperte esplorative ad alta partecipazione azionaria, e l'accesso a nuovi bacini di capitale attraverso la strategia satellite di Eni per sostenere la crescita delle attivita' di transizione, confermando al tempo stesso la progressi nella creazione di valore. Come ricorda Intermonte, la quota del 5% detenuta in Spdc (Shell Production Development Company Joint Venture) non rientra nel perimetro della transazione in quanto rimarra' nel portafoglio di Eni.

Dunque Eni continuera' ad essere presente nel Paese attraverso investimenti in propri progetti deepwater e in Nigeria LNG, esplorando allo stesso tempo nuove opportunita' nel settore degli agri-feedstock.

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(RADIOCOR) 23-08-24 11:17:13 (0210)ENE 5 NNNN

 
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Eni 14,674 -0,89 17.37.34 14,624 14,908 14,85


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