Glossario finanziario - Titolo Sintetico
Definizione
Attività finanziarie ottenute dalla combinazione di due diversi strumenti finanziari, uno dei quali è in genere costituito da uno strumento derivato.
Approfondimenti
I titoli sintetici sono suddivisi in tre distinte categorie, a seconda della combinazione tra un’attività finanziaria e un’operazione di copertura (hedging) dai rischi di cambio e/o dai rischi di tasso di interesse.
I titoli sintetici valutari nascono dall’unione tra un’attività denominata in una certa valuta e un currency swap.
I titoli sintetici a tasso variabile sono ottenuti modificando il tasso di interesse di un’obbligazione da fisso a variabile, attraverso un interest rate swap.
I titoli sintetici valutari a tasso variabile nascono dalla combinazione delle caratteristiche delle due categorie precedenti.
Esempio
Si consideri un titolo sintetico costituito dalla combinazione di un BTP e uno swap sui tassi di interesse.
Il BTP ha una vita residua di 2 anni, cedola annuale del 6% e prezzo di acquisto pari a 98,5.
Lo swap è un coupon swap, costituito da una posizione corta (genera interessi passivi) sul tasso fisso (pari a 6,2% annuo) e una posizione lunga (frutta interessi attivi) sul tasso EURIBOR a sei mesi.
Il nozionale è pari al valore nominale del BTP (100) e la durata del contratto è la stessa della vita residua del Titolo di Stato.
La data di settlement, in corrispondenza della quale si regolano i flussi di interessi periodici, ha cadenza semestrale.
In ogni semestre il flusso netto da regolare tra le controparti è pari alla somma algebrica tra il tasso variabile, il tasso fisso semestrale dello swap (3,1%) e la cedola semestrale del BTP: EURIBOR a 6 mesi + 3% - 3,1% = LIBOR a 6 mesi - 0,1%.
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