Mercati, Barclays: timori per dazi Trump potrebbero continuare a pesare su Europa
(Teleborsa) - "La possibilità di aggirare il Congresso aumenta il rischio di attuazione delle tariffe in caso di vittoria di Trump. Pensiamo quindi che le azioni UE probabilmente continueranno a sottoperformare rispetto alle azioni USA su base relativa. Tuttavia, entrambe sono già molto indietro e con potenziali ulteriori tagli dei tassi in Europa rispetto agli USA, nonché il rischio positivo che la Cina possa stimolare di più la propria economia, potrebbero esserci anche delle notizie più positive per queste parti del mercato". Lo affermano gli analisti di Barclays in una nota, dopo la vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali statunitensi.
Nel frattempo, "le sorprese economiche e i rendimenti obbligazionari potrebbero essere i driver di mercato dominanti per ora, a sostegno di un'ulteriore rotazione verso i titoli ciclici", viene sottolineato.
Secondo Barclays, "la preoccupazione per le tariffe potrebbe continuare a pesare sull'Europa questa volta, ma notiamo che qualsiasi decisione effettiva sulle tariffe richiederà probabilmente il giuramento del nuovo governo e dei segretari di gabinetto, il che potrebbe richiedere fino a 6 mesi, quindi questo potrebbe non essere un rischio immediato. Inoltre, notiamo che dopo le ultime due elezioni del 2016 e del 2020, le azioni UE hanno sovra-performato subito dopo, come parte del più ampio trade risk-on/reflation, insieme alle small cap statunitensi".
Gli analisti evidenziano che c'è la possibilità che le minacce tariffarie facciano parte di una tattica negoziale e che non si materializzino o siano di dimensioni inferiori ai numeri di cui si è parlato. Tuttavia, nel caso in cui dovessero essere implementate tariffe elevate e ciò portasse a tariffe di ritorsione/a una guerra commerciale, "non ci si aspetterebbe che questo risultato fosse un risultato positivo per la crescita globale, con il PIL di tutte le regioni colpito, nonché una probabile inflazione più elevata".
(Teleborsa) 06-11-2024 16:54
Nel frattempo, "le sorprese economiche e i rendimenti obbligazionari potrebbero essere i driver di mercato dominanti per ora, a sostegno di un'ulteriore rotazione verso i titoli ciclici", viene sottolineato.
Secondo Barclays, "la preoccupazione per le tariffe potrebbe continuare a pesare sull'Europa questa volta, ma notiamo che qualsiasi decisione effettiva sulle tariffe richiederà probabilmente il giuramento del nuovo governo e dei segretari di gabinetto, il che potrebbe richiedere fino a 6 mesi, quindi questo potrebbe non essere un rischio immediato. Inoltre, notiamo che dopo le ultime due elezioni del 2016 e del 2020, le azioni UE hanno sovra-performato subito dopo, come parte del più ampio trade risk-on/reflation, insieme alle small cap statunitensi".
Gli analisti evidenziano che c'è la possibilità che le minacce tariffarie facciano parte di una tattica negoziale e che non si materializzino o siano di dimensioni inferiori ai numeri di cui si è parlato. Tuttavia, nel caso in cui dovessero essere implementate tariffe elevate e ciò portasse a tariffe di ritorsione/a una guerra commerciale, "non ci si aspetterebbe che questo risultato fosse un risultato positivo per la crescita globale, con il PIL di tutte le regioni colpito, nonché una probabile inflazione più elevata".
(Teleborsa) 06-11-2024 16:54