Settore privato, INPS: in aumento lavoratori dipendenti (+2,3%), ampio il gap salariale di genere
(Teleborsa) - Tra i lavoratori del settore privato, gli operai rappresentano il 55% del totale (9.628.133), seguiti dagli impiegati (37%), apprendisti (4%), quadri (3%) e dirigenti (0,8%). I lavoratori maschi costituiscono il 57% della distribuzione complessiva. La retribuzione media annua mostra un trend crescente con l'aumentare dell'età, fino alla fascia 55-59 anni, ed è significativamente più alta per i lavoratori maschi, con un valore di 27.080 euro rispetto ai 19.083 euro delle lavoratrici femmine. Sono alcuni dei dati contenuti all'interno dell'Aggiornamento sull'Andamento dei Lavoratori Dipendenti del Settore Privato dell'INPS.
Geograficamente, il 31,5% dei lavoratori dipendenti si concentra nelle regioni del Nord-ovest, seguito dal Nord-est (23,4%), Centro (20,7%), Sud (17%) e Isole (7,3%). Solo lo 0,1% dei lavoratori opera all'estero. Le retribuzioni medie risultano maggiori nelle regioni del Nord, con 27.852 euro nel Nord-ovest e 24.838 euro nel Nord-est. Il Centro registra una media di 22.987 euro, mentre il Sud e le Isole presentano retribuzioni medie di 17.631 e 17.285 euro, rispettivamente.
Nel 2023, il numero di lavoratori dipendenti intermittenti con almeno una giornata retribuita è stato di 722.935, evidenziando un aumento del 4% rispetto al 2022. Quasi i due terzi di questi lavoratori sono impiegati nelle regioni del Nord, con una prevalenza femminile (52%). La retribuzione media annua per i lavoratori intermittenti si attesta a 2.579 euro, con picchi nelle fasce d'età più elevate.
Per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione, nel 2023 sono stati registrati 938.397 dipendenti, in calo rispetto all'anno precedente (-3,7%). Anche in questo caso, la maggior parte dei lavoratori è di sesso maschile (57,3%). La retribuzione media per i lavoratori in somministrazione è di 10.092 euro, con valori più elevati per gli uomini (11.293 euro) rispetto alle donne (8.479 euro).
La distribuzione geografica dei lavoratori in somministrazione mostra che il 68,7% è impiegato nelle regioni del Nord, il 18,2% al Centro, il 9,9% al Sud e il 3,2% nelle Isole.
(Teleborsa) 07-11-2024 20:02
Geograficamente, il 31,5% dei lavoratori dipendenti si concentra nelle regioni del Nord-ovest, seguito dal Nord-est (23,4%), Centro (20,7%), Sud (17%) e Isole (7,3%). Solo lo 0,1% dei lavoratori opera all'estero. Le retribuzioni medie risultano maggiori nelle regioni del Nord, con 27.852 euro nel Nord-ovest e 24.838 euro nel Nord-est. Il Centro registra una media di 22.987 euro, mentre il Sud e le Isole presentano retribuzioni medie di 17.631 e 17.285 euro, rispettivamente.
Nel 2023, il numero di lavoratori dipendenti intermittenti con almeno una giornata retribuita è stato di 722.935, evidenziando un aumento del 4% rispetto al 2022. Quasi i due terzi di questi lavoratori sono impiegati nelle regioni del Nord, con una prevalenza femminile (52%). La retribuzione media annua per i lavoratori intermittenti si attesta a 2.579 euro, con picchi nelle fasce d'età più elevate.
Per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione, nel 2023 sono stati registrati 938.397 dipendenti, in calo rispetto all'anno precedente (-3,7%). Anche in questo caso, la maggior parte dei lavoratori è di sesso maschile (57,3%). La retribuzione media per i lavoratori in somministrazione è di 10.092 euro, con valori più elevati per gli uomini (11.293 euro) rispetto alle donne (8.479 euro).
La distribuzione geografica dei lavoratori in somministrazione mostra che il 68,7% è impiegato nelle regioni del Nord, il 18,2% al Centro, il 9,9% al Sud e il 3,2% nelle Isole.
(Teleborsa) 07-11-2024 20:02